Mano Swartz è il nostro nuovo Special Guest Editor

Cosa significa essere il piu’ vecchio pellicciaio d’America (ed essere ancora riconosciuto come tale)

Ebbene è una storia interessante quella..

Iniziamo dal momento di svolta.

A trentadue anni mentre gestivo l’azienda di famiglia , dopo il ritiro di mio padre avvenuto sei anni prima,  scoppiò d’improvviso la tempesta. La gigantesca recessione statunitense del 1991, l’ondata di proteste a favore dei diritti degli animali, l’aumento delle temperature, l’abbigliamento più casual,  il contraccolpo alla spesa folle degli anni ottanta e la proposta tassa sul lusso sulla vendita delle pellicce mi trovarono da solo ad affrontare l’azienda di famiglia attiva da ben 102 anni. Ma per capire come avrei cercato di gestire questo, serve conoscere la mia storia.

Ero il solito tipico ragazzo: giochi, sport, ragazze, birra e fin qui non troppo da eccepire. Stare sui libri, non tanto. Ma fortunatamente avevo una passione: i viaggi. Sognavo di vedere posti lontani, di conoscere le usanze di vita degli altri e sperimentare tutto quello che c’era di nuovo.

Il problema erano i soldi che non avevo e, secondo il modo di pensare della mia famiglia, niente elargizioni gratuite da parte loro.  Trrovai comunque velocemete la soluzione: lavorare in pellicceria ovunque andassi per mantenermi. Il nome del nostro negozio era conosciuto e questo mi permetteva di avere dei colloqui con le pelliccerie ma non sempre di essere assunto.

Riuscii dunque a lavorare per persone speciali mentre viaggiavo intorno al mondo durante le vacanze estive dal liceo e dall’università e, in una pausa dalla scuola, a lavorare in Europa per la famosa pellicceria A.C. Bang! Ogni stop mi ha insegnato preziose lezioni di vita. Provate ad immaginare un ragazzo di 15 anni vivere a New York City negli anni 70 con pluriomicida Son of Sam a piede libero. Ho potuto lavorare con una serie di imprenditori creativi che si sono interessati a me, alcuni dei quali  sono diventati mentori per tutta la vita, pur non rendendomi conto che stavo imparando la professione della pellicceria dalle fondamenta. La morale è che ho imparato a sopravvivere e ad essere forte anche in posti sconosciuti proprio perché non avevo nessuno su cui contare se non su me stesso.

Lungi da me l’idea di far sapere a mio nonno o a mio padre che avrei potuto aver bisogno di loro!

Va anche considerato il fatto che prima di questo avevo iniziato all’età di 9 anni a lavorare di sabato facendo scatole e acquistando panini di manzo sotto sale al mercato di Lexington. Mi sentivo un po’ come in terra straniera essendo cresciuto in una fattoria ad un’ora dal centro da Baltimora dov’era situato il nostro negozio. Troppe le storie da raccontare di quei tempi ma nessuna da condividere.

Ricordo un uomo di nome Paul che aveva perso entrambe le gambe in un’incidente d’auto. Era su una piccola piattaforma con ruote e aveva delle spazzole nelle mani per spingersi in avanti. Tutti i mercanti di lusso lo cacciavano perché pensavano che avrebbe fatto scappare i clienti. Ma non mio nonno! Non soltanto gli permise di rimanere davanti al nostro negozio ma affermò anche che nessuno l’avrebbe importunato finché lui fosse stato in vita. Questa è una delle lezioni di vita che porterò sempre nel mio cuore ovunque io vada.

Ma la mia formazione di base informale, praticamente un master completo, iniziò addirittura quando fui abbastanza grande da poter stare seduto a tavola. Ogni sera i miei anziani discutevano degli avvenimenti del giorno nel nostro negozio di pelliccia. Era tutto poco comprensibile per me all’inizio, tutto mischiato con storie sulla cura dei clienti, le difficoltà con il personale, i metodi di guadagno economico e la filosofia di vita. Che confusione!  Ma più tardi con l’avanzamento nella mia carriera professionale le storie iniziarono ad avere un senso. Ad esempio quella del come la mia famiglia riuscì a rompere le barriere del colore vendendo agli afroamericani nonostante le minacce di morte. Wow! Questo ha fatto colpo su di me.

Torniamo alla bestia che incombeva su di me.

Facendo  quello per cui  ero stato formato, sopravvivere e prosperare, ho compreso tutte le difficoltà affrontate dai miei antenati: l’immigrazione negli Stati Uniti per mancanza di cibo nell’Europa  dell’Est (il mio bis nonno), il combattere corpo a corpo contro i tedeschi (mio nonno), conoscere ed affrontare la depressione da bambino (mio padre) e la persecuzione per il fatto di essere ebrei lungo tutto il percorso. Tanto per fare qualche esempio.

Ero perfettamente conscio di poter distruggere la bestia, dovevo solo capire come.  Sapere come fare il primo passo.

 Avrei dovuto continuare a muovermi come uno squalo per non morire. Iniziai col traslocare la nostra attività in uno spazio più piccolo nel villaggio di Cross keys. In questo modo avrei ridotto le spese di affitto pur avendo sempre uno spazio bellissimo a disposizione dove servire i nostri clienti in modo eccellente. Dopo alcuni anni ci spostammo in un locale più ampio sempre nella stessa zona commerciale fino ad arrivare al  2007 quando ci siamo trasferiti alla posizione attuale in Green Spring Station. Nel frattempo lavoravamo instancabilmente per usare le ultime tecnologie  atte a rendere la nostra attività più efficiente ma anche più personale. Oggi i nostri clienti hanno grande facilità e molte più opzioni nel relazionarsi con noi.

Non me ne rendevo conto, allora, ma quello che stavo facendo altro non era che il reinventare l’attività per adeguarla alla sitauzione attuale. Anche se era esattamente come arrivare in una città sconosciuta con 80 dollari in tasca e nessun lavoro!

E fortunatamente avevamo e continuiamo ad avere uno staff fantastico che fa la differenza. La loro capacità e il loro interesse creano un ambiente di lavoro davvero speciale.

 Ma la mia arma segreta era ed è tuttora mia moglie, Debbie.

Oltre ad essere la forza creativa che muove tutto quello che facciamo, si è prodigata per anni nell’aiutare i nostri clienti a trovare la cosa speciale, disegnando e producendo le sue borse uniche e irripetibili in pelliccia e maglia, facendo il responsabile degli acquisti, l’ascoltatore, l’ispiratore e molto di più. E tutto questo crescendo anche due figli davvero speciali. Tutto questo portando positività al mondo e alle persone con cui è entrata in contatto. Recentemente ha anche saputo rendere la nostra attività leader nella riduzione d’impatto ambientale.

E in questo momento, nel 2018 come mi sento? Grato ogni giorno di più. La nostra attività cresce giorno dopo giorno, il nostro staff, i clienti e  i venditori sono sempre sorridenti quando li incontro e allora per forza stiamo facendo qualcosa di buono.

Richard Swartz

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Il proprietario di  Mano Swartz sito web La pellicceria più longeva dell’America.

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