La mia esperienza con Kopenhagen Fur

Un video diverso dai soliti… meno incantato e più realistico. Felice di condividere con voi la mia esperienza con Kopenhagen Fur a Copenhagen.

Quando penso che il mio percorso con la Kopenhagen Fur è iniziato frequentando il corso in mink sorting nel 2011 guardate questo post  che mi ha portato negli ultimi due anni a collaborare a stretto contatto con l’asta che io amo soprannominare la mamma dei brand e degli shop della pellicceria, il cuore mi si riempie d’amore.

Inutile dire che la mattina della sfilata ero emozionata al solo pensiero di incontrare la grande famiglia della Kopenhagen Fur.

Nemmeno il tempo di arrivare dinanzi al City Hall, il grande edificio antico nel centro di Copenaghen dove si teneva la sfilata ed ho subito incontrato Lone, la responsabile qualità delle pelli della Kopenhagen Fur (l’avevo intervistata tempo fa vi ricordate?) cliccate qui …

Kopenhagen Fur è stato uno degli sponsor principali della Copenhagen Fashion Week ed ha aperto/inaugurato la settimana della moda danese con un grande show: ottocento invitati, tra cui business manager, international buyer, designers, politici.

Come già segnalato nel video che ho pubblicato su elle.it la maggior parte degli stilisti della fashion week danese  hanno proposto, pur se in modi molto differenti, la pelliccia nelle loro collezioni. Sarà l’influenza della mamma della pellicceria, la Kopenhagen Fur? Probabile =).

Appena arrivata dinanzi al City Hall sono rimasta colpita e anche un po’ sorpresa dallo spettacolo proposto: maschere di drago cinese che si muovevano a suon di tamburi in modo armonico eseguendo la danza del dragone in onore del capodanno cinese.

Non ho compreso subito che la sfilata era Cina e Danimarca. Sei designer, tre cinesi e tre danesi che proponevano la loro visione per il 2015.

Cinesi e Danesi ? Quando Laerke me l’ha accennato ho subito pensato alla differenza dei loro due stili … e invece è pazzesco quanto i danesi si siano avvicinati allo stile cinese e i cinesi allo stile  danese. Il risultato ? Minimal Asian Chic!

Per la Danimarca:  Anne Sofie Madsen, Freya Dalsjö e Jean Philip. Per la Cina: Youz, Jamy Wee e Beauty Berry.

I Danesi hanno presentato capi sartoriali dalle linee morbide, visoni intarsiati su disegni geometrici e tagli minimali. Anche se per gli stilisti danesi l’unico colore che conta solitamente è il nero, a grande sorpresa i colori erano bianco, panna, azzurro pastello, marrone e nero.

Anne Sofie Madsen ha rotto le regole interpretando e rivisitando l’abbigliamento sportswear abbinando a tessuti tecnici pelle, corda e pelliccia come volpe  e visone.

Ma la parte della sfilata che mi ha colpita maggiormente è stata quella riguardante l’uomo! Un uomo sportivo ma elegante. Giacca a bomber in visone, pelliccia di visone dal taglio morbido ma leggermente sciancrata, bomber armonico con inserti di pelli nella parte del petto quasi a voler esaltare la virilità.

Jean Philip, brand danese di couture maschile  ha valorizzato il suo stile, molto fresco ma attento al dettalio,  presentando un cappotto lungo fino al ginocchio con collo in volpe.

I designer cinesi hanno proposto anche loro capi minimali dalle linee morbide.

Youz ha giocato con le righe bianco e nero, Jamy Wee ha intarsiato la volpe invece del visone e BeautyBerry,  brand cinese fondato dal designer Wang Yu Tao,  il mio preferito in assoluto , si è ispirato allo stile urBano e l’ha reinterpretato realizzando capi in volpe e visone molto tenaci e mascolini.

L’uomo di BeautyBerry è un uomo deciso, sicuro di se e orgoglioso di indossare la pelliccia. I capi oltre ad essere di altissima qualità e innovativi sono a mio parere veramente  portabili, ma soprattutto vendibili.

Ho avuto il piacere di intervistare lo stilista e mi ha subito colpito la forza e la determinazione che pone nel voler raggiungere i suoi grandi obbiettivi che riguardano lo sviluppo del brand. E’ un vero imprenditore creativo, non è soltanto uno stilista e penso che questo sarà il suo punto di forza. Ha una visione a 360 gradi di tutto il suo business: dallo stile alla creazione, dalla ricerca della forma e del  colore alla vendibilità e allo sviluppo.

Wang Yu Tao mi ha confidato che a breve lo incontreremo come partecipante ad una delle fashion week di Milano o Parigi.

A marzo presenzierò alla sua sfilata di Beijing per la settimana della moda. Non vedo l’ora, sono molto emozionata.

E infine, il rinfresco a cui ho partecipato al termine della sfilata con il team di Kopenhagen Fur e gli invitati mi ha regalato momenti veramente indimenticabili.

Il prossimo appuntamento con la mamma della pellicceria è ad Aprile per l’asta.

Baci a tutti

Video: SDR team

Trucco e Capelli: Timo Raatikainen 

Video maker: Mattia Kamikaze

Vestiti: Byblos, Moon Boot, Maria Grazia Severi, Daniele Carlotta, Carlo RamelloRadà, Strategia leather bootsAlberto Guardiani lipstick boots, Prada, Grevi, Manoush, Sweet Matilda and Moschino.

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