Storia degli accessori: la borsa di pelle

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Una borsa di pelle è per sempre. No: non è una frase scontata e banale, ma la pura verità.

Le donne – ma anche gli uomini da qualche anno a questa parte – sono ciclicamente affascinate da questi intrecci di pellame che permettono di contenere tutto il necessario per uscire in quella giungla caotica che è la città. In realtà, la borsa ha origini molto più antiche di quanto non si pensi, mentre il suo utilizzo è via via maturato nel corso degli anni.

Sin dal Medioevo, infatti, esistevano dei piccoli sacchetti di tessuto, tendenzialmente legati in vita, con cui portarsi appresso monete e altri piccoli oggetti di valore. La funzione di questi piccoli oggetti è rimasta più o meno simile per tutto il corso della storia, fino a raggiungere gli inizi del Novecento in cui la borsa – termine coniato per indicare un accessorio prettamente maschile – entra definitivamente a far parte del guardaroba di ognuno di noi. Dal 1950 in poi, soprattutto, gli stilisti, la cui figura si sta delineando pian piano, creano svariati tipi di borse, come baulettipochette e baguette, intitolandole alle più celebri icone della moda di ogni tempo: la Lady Diorla Jackie O’ e la Birkin sono solo alcuni degli esempi più rinomati nella storia della moda.

Tornando a noi, la borsa di pelle, arrivata ai giorni nostri in tutto il suo splendore, è diventata a sua volta una vera icona dell’eleganza e dello stile, resa un vero e proprio must-have per le donne che conoscono e sfruttano l’importanza dell’apparire. Non è inusuale dire che, guardando all’interno della borsetta di una donna, si possano scoprire numerose informazioni sulla proprietaria, ma anche il mero contenitore può darci, in un modo o nell’altro, alcuni indizi sulla medesima.

La lavorazione del pellame è un’arte che si tramanda di generazione in generazione, in quanto si ritiene che esso sia il primissimo materiale che l’uomo sia stato in grado di manipolare, e si scompone in processi estremamente delicati e complicati che solo mani esperte possono praticare. Infatti, per rendere la pelle più preziosa e resistente alle usure del tempo, si è soliti trattarla appositamente con prodotti e tecniche specifiche, attuando cioè la pratica della concia. E’ utile sottolineare il fatto che graffi e porosità non siano veri e propri difetti, ma testimonianze della genuinità del prodotto, a prova del fatto che il materiale usato sia di alta qualità e egregiamente lavorato.

I maestri artigiani sono, poi, dediti ad apporre sulle proprie borse di pelle appositi simboli riconoscibili della casa di moda per cui lavorano: famoso in questo caso è il Monogram, il tessuto costellato delle famose “LV” di Louis Vuitton, che ha garantito il vero e proprio successo del brand.

Un altro particolare utile da non dimenticare riguarda la struttura del manico della borsa stessa, spesso creato con il medesimo materiale dell’accessorio, intarsiato di decorazioni e impreziosito da diversi espedienti visivi.

Il tessuto interno di una borsa, invece, cambia a seconda del modello: se ne possono trovare di pelle, oppure di tela, per poi passare alla leggera sensazione della seta. Molti brand attuali permettono al cliente di personalizzare proprio questa parte della borsa, al fine di renderla più vicina alle aspettative del compratore (l’interno di una borsa ci permette di capire molte cose di chi la indossa, ricordate?).

A proposito del brand, ne esistono numerosissimi che si sono specializzati nella pelletteria, le cui borse sono diventate simbolo di più generazioni di eleganza e stile: il già citato Louis Vuitton, ma anche Tod’sPrada Gucci sono solo alcuni dei grandissimi esempi che impongono la loro forte presenza nel mondo della pelletteria.

Grazie Antonio Pasolini

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