La pelliccia è un bene di lusso o puo’ anche essere un bene necessario?

la pelliccia è un bene neccessario

La pelliccia non è un materiale sostituibile ed è un bene necessario

La pelliccia è un bene di lusso o può anche essere un bene necessario?

Rispondo oggi a una domanda molto interessante posta da un mio visitatore via email. Linko anche qui un articolo dedicato alle pellicce ecologiche un vero danno per l’uomo e per l’ambiente.

La pelliccia è entrambe le cose.

La pelliccia è un lussuoso pilastro dell’Haute Couture e del Prêt- á- Porter.

Il Commercio Internazionale delle pellicce va aumentando di anno in anno dal 1998 e oggi ha un valore di 15 miliardi di dollari in tutto il mondo ma, nonostante questa popolarità evidente ci sono ancora molte persone che non conoscono questa realtà.

La pelliccia è un bene necessario quando diventa l’unica fonte di sopravvivenza per molti paesi nel mondo.

Lo sapevate che esistono minuscole comunità come Kastoria in Grecia che sopravvivono esclusivamente grazie al commercio delle pelli impiegando circa l’80% della popolazione?

E che ne esistono altre, in luoghi sperduti e remoti della Polonia, della Finlandia o della Norvegia per le quali la sopravvivenza è legata unicamente a questo commercio?

Ebbene sì, le tanto esacrate pellicce, sono in grado di fornire il sostentamento quotidiano a parecchie popolazioni indigene che private di questo tipo di attività potrebbero soccombere non avendo altre fonti vitali di reddito.

Russia, Canada, Pechino, Alaska, Finlandia, e potrei continuare ad elencare tutti i paesi dove il freddo è molto intenso, soprattutto le zona del nord, dove gli abitanti non potrebbero mai sopravvivere senza pellicce.

Molti di voi non sanno che a differenza di altri settori in piena crisi, quello della pellicceria è in continuo sviluppo.

Le cifre lo confermano: Soltanto in Europa 80.000 unità di personale specializzato impiegato a tempo pieno,  40.000 a part-time e oltre un milione in tutto il mondo distribuito in piccole e medie aziende. Il settore europeo della pellicceria crea all’incirca 60.000 posti di lavoro a tempo completo in diverse aree del settore, cifra che aumenta in maniera significativa a livello stagionale. Sebbene la maggior parte dei posti di lavoro venga creata nell’allevamento, nella vendita al dettaglio e nella produzione il settore europeo della pellicceria crea sbocchi occupazionali per veterinari, stilisti, consulenti, ricercatori, personale di case d’aste, scaricatori, ingegneri, e altre figure professionali. Nell’Europa rurale sono presenti circa 4300 allevamenti di animali da pelliccia. Sebbene il numero di allevamenti sia in calo, la produzione è in aumento per via della globalizzazione, caratterizzata dalla presenza di un numero ridotto di unità, ma di volumi superiori. Molto spesso gli allevamenti di animali da pellicceria e le attività associate si concentrano in alcune aree, aspetto che rende il settore un elemento importante per lo sviluppo delle economie regionali a livello europeo. Ad esempio come ho già scritto sopra il 65% della forza lavoro delle città di Kastoria e Satista nel nord della Grecia, che contano su circa 50000 abitanti, opera nel settore della pellicceria. In questa area geografica sono presenti circa 850 produttori di pellicce, 350 venditori di pellicce e 30 allevamenti di animali da pelliccia.

Nei 10 comuni di Ostrobotnia, regione della Finlandia occidentale, oltre il 4% degli introiti fiscali deriva dalla produzione di pellicce. Nel comune di Nykarleby il 20% degli introiti deriva anche qui dalla produzione di pellicce. Mentre la Danimarca, che presenta la concentrazione di allevamenti più alta del mondo la produzione di pellicce offre la produttività più elevata tra tutte le branche tradizionali dell’agricoltura, il valore corrisponde a una capacità salariale di 96 euro per ogni ora lavorativa negli allevamenti danesi di animali da pelliccia. L’Europa del nord ospita il suo più grande polo di allevamenti di animali da pelliccia del mondo. Le principali attività di ricerca in ambiti come il benessere degli animali, l’ottimizzazione della produzione, l’alimentazione e l’ambiente si svolgono in questa regione europea, mentre i più importanti centri di ricerca relativi alla concia delle pelli e alla confezione di articoli in pellicceria si trovano in Europa meridionale, in particolare in Italia e in Grecia.

Se non esistesse questo settore molti paesi sarebbero condannati a scomparire.

Spero di aver risposto in modo esauriente alla tua domanda.

Samantha

Da leggere

Video nell’allevamento di visoni a Copenhagen

La pelliccia è solo un bene di lusso o e un bene necessario?

In questo post vi dimostro che negli allevamenti di visoni nessuno animale viene scuoiato vivo.

2 Comments

  • Satyam Alex ha detto:

    Sarà anche un commercio fiorente ma si fonda sulla morte, e come tale non ha alcun senso.

    Attualmente le moderne tecnologie consentono di creare fibre che tengono più caldo delle pellicce e sono più leggere e comode in ogni senso (lavaggio, peso, ingombro…).

    Ergo questo commercio non è sostenibile per il pianeta. Certo che se voi badate solo al lusso esteriore…Bhè mi dispiace per voi…

     

    • Lady Fur ha detto:

      le fibre sintetiche sono altamente inquinanti e danneggiano animali e ambiente INFORMATI MEGLIO

       

      I piumini lo sai come li fanno vero??? Spennano vive le oche e dal dolore spesso mouiono .

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